Gli avv.ti prof. Lorenzo Maria Dentici e Luigi Maini Lo Casto, partner dello studio legale DLCI, hanno assistito con successo un dipendente di un’azienda sanitaria siciliana in una controversia avente ad oggetto l’impugnazione di una sanzione disciplinare conservativa di rilevante entità (sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per mesi uno).

La difesa del lavoratore – oltre all’infondatezza nel merito degli addebiti – ha rilevato la violazione dei termini perentori di cui all’art. 55 bis del d.lgs. 165/2001, osservando che, sulla scorta degli atti, risultava violato il termine per la conclusione del procedimento disciplinare. La tesi è stata accolta dal Tribunale, con conseguente annullamento della sanzione disciplinare e condanna dell’amministrazione al versamento delle retribuzioni non corrisposte per effetto della sospensione.

Il giudice del lavoro ha precisato che l’art.  55 bis, comma 4, del d.lgs. n. 165/2001 considera perentori i termini per la contestazione dell’addebito e quello per la conclusione del procedimento. Sulla scorta dell’esame degli atti è emerso che il procedimento disciplinare a carico del dipendente è stato definito con decisione dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari intervenuta due giorni dopo la scadenza del termine di centoventi giorni. L’amministrazione era quindi incorsa irrimediabilmente nella decadenza dall’azione disciplinare.

La sanzione irrogata è stata dichiarata nulla e priva di effetti dal Tribunale, con diritto del lavoratore alla restituzione dell’importo della retribuzione trattenutagli, detratto l’assegno alimentare corrisposto. Per maggiori informazioni puoi contattare lo studio legale DLCI al n. 091.6811454 o puoi scrivere all’e-mail segreteria@dlcilaw.it. Seguiteci anche sui Social: Facebook e Linkedin.