LA CORTE di Appello di Palermo reintegra dopo due anni nel posto di lavoro il commissario Saverio Montalbano. Tornerà a ricoprire il ruolo di capo della polizia municipale al Comune di Termini Imerese. L’ amministrazione è stata condannata anchea pagarea Montalbano tutti gli stipendi dalla data del licenziamento e le spese legali dei processi. Il caso si era aperto sotto l’ amministrazione dell’ ex sindaco Enzo Giunta che nell’ arco di cinque anni, a partire dal 2005, a carico di Montalbano aveva avviato 14 procedimenti di responsabilità dirigenziale che avevano poi portato al licenziamento, dopo la sostituzione del comitato dei garanti. A quel punto il capo dei vigili si era rivolto al giudice del Lavoro di Termini che aveva rigettato il ricorso. Da qui l’ appello che ha accolto la tesi degli avvocati Lorenzo Maria Dentici e Sergio Capasso. Quella di Montalbano è stata una carriera tutta in salita. Da capo della squadra mobile di Trapani scoprì che dietro il Centro Studi Scontrino operavano sei logge massoniche. La sua indagine, costatagli non poche difficoltà, svelò l’ esistenza di una rete politico-mafiosa. Dopo l’ uccisione di Ninni Cassarà, Montalbano fu trasferito a Palermo dove diresse la sezione investigativa, diventando poi dirigente del commissariato San Lorenzo. Trasferito alla questura di Ragusa, lasciò poi la polizia e andò a lavorare a Termini.