Il Consiglio di Giustizia Amministrativa blocca il maxi appalto di 20 milioni di euro per i servizi di sicurezza nell’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo. Con un’ordinanza del 21 marzo scorso i giudici di appello hanno ribaltato la precedente decisione del Tar che aveva dato via libera al bando.

Si tratta di un nuovo stop per la gara di 20 milioni con cui la Gesap deve affidare i servizi di sicurezza connessi al trasposto passeggeri. Il bando predisposto dalla società aeroportuale prevedeva una serie di clausole più stringenti rispetto alla regolamentazione predisposta dall’Enac, tra cui il divieto di avvalimento. Quest’ultimo istituto consente a un operatore economico che partecipa ad una procedura di gara per l’affidamento di un appalto pubblico per il quale è richiesto il possesso di determinati requisiti (economico-finanziari o tecnico-organizzativi), di dichiarare di avvalersi dei requisiti di un altro operatore economico che li metterà a disposizione dell’impresa partecipante.

Il Tar Sicilia, sede di Palermo, il mese scorso aveva rigettato la richiesta cautelare in quanto, ad un primo esame, la previsione di particolari requisiti economici e tecnici, in uno all’esclusione dell’avvalimento apparivano giustificati dalla delicatezza del servizio da espletare. La Mondialpol Security S.p.A. ha proposto appello contro il rigetto della sospensiva davanti al Consiglio di Giustizia amministrativo, sostenendo l’illegittimità di tali clausole e lamentando un effetto restrittivo della concorrenza, poiché di fatto si sarebbe avvantaggiata l’impresa uscente.

I giudici di appello hanno dato ragione all’appellante, sospendendo gli atti impugnati e rinviando al Tar per una sollecita fissazione del merito. Tutto da rifare, dunque. L’ordinanza del Consiglio di Giustizia amministrativa ha pienamente accolto la tesi della Mondialpol Security S.p.A. difesa dagli avvocati Lorenzo Dentici, Claudio Cataldi e Alessandra Testuzza. A difendere la Gesap era invece l’avvocato Massimiliano Mangano.

Il collegio di appello ha ritenuto che “sembrano sussistere elementi atti a delineare profili di contraddittorietà della clausola di divieto di avvalimento”, in considerazione della circostanza che “l’aggiudicazione è prevista secondo il criterio del massimo ribasso sul prezzo a base d’asta e che la nuova affidataria assorbe il personale tecnico in atto operante nella delicata attività di controllo passeggeri”.

In conclusione, secondo il massimo organo di giustizia amministrativa siciliano, “la clausola in questione determina obiettivamente effetti restrittivi della concorrenza la cui compatibilità comunitaria va comunque valutata”. La palla torna, dunque, al Tar che nel merito dovrà tenere conto dei rilievi formulati dal giudice di appello ai fini dell’annullamento definitivo della gara.

Il legale della Mondialpol Security, Lorenzo Dentici, anche a nome del legale rappresentante della Mondialpol osserva: “Eravamo certi delle nostre regioni ed è stata una bella vittoria, che ribalta un’ordinanza di primo grado a noi sfavorevole. Imprese come Mondialpol, pur in possesso di tutti i requisiti di legge, non potevano partecipare alla gara per effetto di clausole escludenti a nostro avviso illegittime. Da qui la decisione di impugnare. Si tratta di una pronuncia importante perché va nel senso di una più ampia concorrenza nel delicato settore dei servizi di sicurezza aeroportuali”.